Ripensare alle aree verdi urbane. Un tema
molto sentito a livello globale. Vancouver oggi è una città
all'avanguardia in tema di spazi lasciati ai cittadini sotto forma di
orti coltivabili.
La città di New York ha concesso a chi lo desidera e
dispone di uno spazio verde, se pur piccolo, di poter allevare polli per
autoconsumo.
A Chiasso sono stati inaugurati, da poco, gli orti collettivi,
dove una cinquantina di famiglie possono coltivare e consumare i
prodotti del proprio orto. Pochi esempi per evidenziare che, sia le
metropoli sia le piccole città sono sensibili all'esigenza dei
cittadini, e le diverse amministrazioni, tra cui anche quelle nel nostro
Paese, si stanno orientando o potenziando queste scelte strategiche.
La situazione economica attuale spinge sempre più nuclei famigliari a
ridurre i consumi e spese ed un ritorno all'autoproduzione alimentare
sicuramente è un percorso fattibile e stimolante a supporto di un
concreto sostegno economico. Il verde urbano, oggi, va ripensato sia per
abbattere i costi di gestione dovuti alla costante manutenzione sia per
creare aree alternative all'interno dello stesso verde dove una
presenza costante permetterebbe oltretutto di avere un presidio
controllato a favore della sicurezza.
Utilizzare una parte di questo
verde destinandolo alla coltivazione orticola, con un investimento
minimo, significa soprattutto creare uno stimolo positivo, oltre al
supporto economico sopra descritto, recuperando anche quei valori etici e
rispettosi nei confronti della natura e dell'ambiente.
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